Addio a Felice Chiesa, figura di riferimento per il turismo del Fermano
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Addio a Felice Chiesa, figura di riferimento per il turismo del Fermano

Deceduto all’età di 90 anni l’imprenditore turistico Felice Chiesa, in lutto le amministrazioni comunali del fermano, dove era noto e apprezzato per aver creduto nella valenza turistica del territorio.

Felice Chiesa è stato un imprenditore che ha sempre creduto nella valenza turistica del territorio fermano, investendo in questo settore con un’attività storica, quella del Villaggio Verde Mare di Marina Palmense.

Il villaggio era stato oggetto di una controversa vicenda giudiziaria: Chiesa aveva visto sequestrata la struttura nella primavera del 2015 fino all’inizio del processo a suo carico con l’accusa di lottizzazione abusiva, processo dal quale ha avuto l’assoluzione con formula piena.

Il sindaco Nicola Loira lo ricorda come un “protagonista di prim’ordine del turismo”

Per il Comune di Porto San Giorgio Felice Chiesa fu Assessore nelle Giunte guidate da Paolo Maria Ciarrocchi e Franco Loira.

“Chiesa è stato una figura eclettica e versatile, di grande determinazione e simpatia. A lui mi legava anche un rapporto personale”, commosse le parole del Sindaco Loira, il quale spera in un futuro segnato dal suo esempio nell’interesse della promozione e dell’accoglienza turistica del Fermano.

Fermo perde una figura di riferimento per un comparto che è sinonimo di accoglienza, di immagine di un territorio, di promozione e di economia.

“Ricordo il suo garbo e la sua spiccata cordialità” esprime così il suo cordoglio il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, “Lo ricorderemo con il suo sorriso, con l’auspicio che possa essere, anche per le future generazioni che vorranno investire nel turismo, un esempio cui ispirarsi”.

Parole di cordoglio anche da parte del vice Sindaco Mauro Torresi: “abbiamo perso un amico, un imprenditore forte, un gentiluomo che aveva fatto dell’accoglienza turistica il suo obiettivo di vita. Felice Chiesa ha sempre avuto un’alta considerazione del turismo come volano dell’’economia di un territorio, a cui darsi completamente. Lo ricordo sempre nel suo villaggio, come fosse stato un suo figlio, curato e tirato su con passione e dedizione per dare il meglio ai turisti, per presentare bene il nostro territorio. Il suo lavoro era un atto d’amore per Fermo, per Marina Palmense e per quanto di bello offrono. In questo settore, che soprattutto in questo periodo sta attraversando le difficoltà che conosciamo, dobbiamo essere capaci di seguire il suo modello e raccoglierne il testimone per far sì che il turismo sia il migliore biglietto da visita possibile per questo territorio”.

 

16 Aprile 2021