Chiesa di S.Agostino: parte il percorso di recupero post-sisma
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Chiesa di S.Agostino: parte il percorso di recupero post-sisma

Al via il progetto di recupero della Chiesa di S. Agostino. Per l’edificio, seriamente  danneggiato dal sisma del 2016, la Giunta Comunale ha approvato il progetto definitivo, in linea tecnica, per consentire i lavori propedeutici poi alla riapertura.

“Andiamo a finanziare il progetto per cominciare il percorso di recupero del bene con risorse proprie, comunali – le parole del SINDACO PAOLO
CALCINARO – e farci trovare così pronti in caso di finanziamento del Commissario per la ricostruzione o proseguire con risorse nostre, proprio perché riteniamo che la chiesa di S. Agostino rappresenti un bene importante per la nostra città, per il quartiere e per l’intera comunità di Santa Lucia”.

La chiesa di Sant’Agostino a Fermo, tra le più conosciute nelle Marche per importanza storica e artistica, venne costruita nel 1250 per iniziativa dell’ordine eremitano, sotto il papato di Innocenzo IV, che aveva concesso il privilegio di indulgenze a chi avesse contribuito alla costruzione. Contribuirono alle spese il vescovo di Fermo (Filippo II) e il nobile veneto Raniero Zeno.

Come si ricorderà nelle ore successive al terremoto di quattro anni fa, la chiesa, fra le più colpite, fu oggetto di grande attenzione anche per le operazioni di recupero delle opere e dei beni custoditi al suo interno, che vennero eseguite dai vigili del fuoco e dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale, coordinati dall’unità di crisi dei beni culturali della Regione Marche. Tra i beni recuperati ci furono statue lignee policrome del 1500-1600; tele seicentesche, arredi sacri del ‘600 e un’importante croce dipinta del 1600.

“Subito dopo il sisma, l’edificio, reso inagibile, venne sottoposto ad un intervento di messa in sicurezza, così come vennero recuperate le opere d’arte contenute in esso – ha detto L’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI INGRID LUCIANI – con questo atto di Giunta diamo il via al percorso di conservazione del bene e del recupero, finalizzato alla riapertura, atteso per questa chiesa cui il quartiere e la città sono particolarmente legati, in special modo per la comunità residente è un edificio che ne rappresenta l’identità culturale, sociale e religiosa”.

27 Maggio 2020