Parlare di guerra per educare alla pace, incontro ANCR nella scuola “Don Milani” a Monte Urano
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Parlare di guerra per educare alla pace, incontro ANCR nella scuola “Don Milani” a Monte Urano

In una scuola che porta il nome di Don Milani, parlare di combattenti e di guerre significa parlare di responsabilità. Non quella fredda dei media, né teorica dei libri di storia, ma quella reale, concreta, che nasce negli occhi dei ragazzi quando comprendono dalle testimonianze personali che ogni guerra, prima di essere un fatto militare o politico, è un immenso dolore umano. È successo pochi giorni fa a Monte Urano, dove gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di 1° grado “Don Milani” hanno espresso, con parole semplici ma profonde, lo smarrimento e la sofferenza che la guerra porta con sé. È stato un momento prezioso, non un esercizio didattico, ma un atto di consapevolezza. E proprio lì è risuonata la lezione più autentica di Don Milani: I care – Mi sta a cuore.

Una calorosa accoglienza quella riservata per il “ritorno a scuola” della Sezione ANCR di Monte Urano, sodalizio che dal 1918 onora il sacrificio di chi si è trovato a servire la Patria in armi, per cui l’associazione esprime un sincero ringraziamento a tutto il corpo docente. Un plauso particolare va al prof. Carlo Piermartire, insegnante di sostegno e affermato trombonista classico e jazz, e al prof. Luca Leoni – docente di storia e sindaco di Torre San Patrizio, che custodisce in Municipio una bandiera storica ANCR. La sua volontà di valutare la riapertura della Sezione locale ci fa comprendere quanto il seme della memoria possa ancora generare nuove opportunità di partecipazione e radicamento nel territorio.

Gli studenti delle classi 3A, 3B e 3C, attentissimi e preparati, hanno reso l’incontro davvero speciale: proprio in questi giorni stanno affrontando lo studio della Prima Guerra Mondiale, e con loro la nutrita rappresentanza dei Combattenti e Reduci ha potuto intrecciare storia, valori ed umanità. 

Ad accompagnare il presidente della sezione monturanese Attilio Malaigia, già in servizio al 235° Fanteria Battaglione Piceno – Plotone Comando, c’erano Costantino Zaccari Maresciallo Maggiore dei Carabinieri, ex paracadutista dei reparti speciali con 40 anni di servizio e oggi membro del Direttivo ANCR e ANC e la signora Antonella Tirabassi, componente del Direttivo ANCR e della Sezione locale ANA, figlia del past president di Monte Urano: una tradizione di servizio e valori che continua.

Insieme a loro e coordinatore ANCR Regione Marche Mauro Radici, gli alunni hanno rivissuto con attenzione e curiosità l’eroismo bersaglieresco del ciclista paralimpico Enrico Toti e l’amore per la Patria del giovane Goffredo Mameli; ricordato il valore dell’unità nazionale e delle Forze Armate, facendo propri il dramma della guerra anche per donne come Maria Bergamas e la gratitudine di un popolo intero al Milite Ignoto nel suo viaggio da Aquileia al Vittoriano in Roma; conosciuto la vicenda degli Internati Militari Italiani, in relazione alla Shoah e la Giornata della Memoria; apprezzato l’enorme contributo del Corpo Italiano di Liberazione (CIL) e dei soldati volontari polacchi oltre ai partigiani combattenti nella guerra di liberazione nelle Marche; compreso il servizio silenzioso e coraggioso dei nostri militari impegnati nelle operazioni in Italia e all’estero, in missione di pace.

La mattinata è stata impreziosita da alcuni documenti storici portati da Malaigia: l’attestato originale della Medaglia di Guerra conferita a suo nonno nel 1924 e firmato da Vittorio Emanuele III di Savoia; il Certificato di Merito al paracadutista Rinaldo Santandrea rilasciato dal capo supremo alleato Gen. Alexander; il diploma d’onore a Santandrea come membro del Gruppo Combattimento “Folgore” firmato dal comandante Gen. Giorgio Morigi. E poi il ricordo dell’artigliere monturanese caduto nella campagna di Russia Enrico Marcatili il cui nome è riportato sul monumento ai caduti e la storia meravigliosa del soldato del 2° Corpo Polacco del Gen. Anders che liberò le Marche nel 1944, e che proprio a Monte Urano trovò l’amore… scegliendo di rimanervi per sempre, ricordato come “zio Stasio” (Stanisław) da Malaigia. Testimonianze che hanno toccato la sensibilità di studenti e insegnanti, su come la “grande storia” si intrecci con la vita quotidiana delle nostre comunità, una storia che si ravviva quando incontra le nuove generazioni. 

 

16 Dicembre 2025