Giuliodori EdR: “Derby Ascoli-Samb off limits segno di uno Stato debole che si arrende”
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Giuliodori EdR: “Derby Ascoli-Samb off limits segno di uno Stato debole che si arrende”

In occasione del derby calcistico Ascoli–Sambenedettese di ieri è stata adottata una misura senza precedenti: i residenti di nove comuni della provincia di Ascoli sono stati di fatto esclusi sia dallo stadio “Del Duca” dove si giocava la partita valevole per il campionato Serie C che dal “Riviera delle Palme” a San Benedetto, non perché abbiano commesso qualcosa, ma perché “non è possibile stabilire quale squadra tifino”. Per cui chi vive in quei paesi non può andare da nessuna parte, né come ascolano né come sambenedettese. Un intero territorio è stato messo sotto regime preventivo, come se la semplice appartenenza geografica fosse di per sé un pericolo. Questo episodio non riguarda solo il calcio: è un paradigma. È la stessa logica già vista durante la cosiddetta pandemia: quando lo Stato non sa gestire, invece di assumersi la responsabilità, limita le libertà collettive” – è quanto denunciano l’avvocato Lorenzo Giuliodori e Alice De Simone a nome del movimento Evoluzione della Rivoluzione -.

“Non isola chi provoca violenza, ma punisce tutti “per sicurezza”. È amministrazione della paura, non tutela dei cittadini. Il vero problema non è il derby ma il metodo. Da anni, in Italia, intere tifoserie vengono bloccate e le trasferte vietate, non per fatti concreti, ma “per precauzione”. Come se il tifo fosse un sospetto permanente. È lo Stato che si arrende prima ancora di governare. Uno Stato autorevole garantisce libertà e sicurezza. Uno Stato debole vieta e militarizza” – proseguono in una nota i rappresentanti di EdR- .

“Evoluzione della Rivoluzione sta dalla parte dei cittadini corretti, delle comunità locali, dei tifosi che vivono lo sport come identità e passione, non come violenza. Il diritto di andare allo stadio, anche in trasferta, non è un capriccio: è libertà di movimento, è socialità, è civiltà. – concludono Giuliodori e De Simone – Se per “gestire l’ordine” bisogna chiudere strade, comuni e stadi, allora lo Stato non sta proteggendo: sta dichiarando la sua sconfitta. Il derby del Piceno è solo l’ultimo esempio di un’Italia dove la libertà viene limitata non perché necessario, ma perché più comodo per chi governa. Il tifo è popolo, appartenenza, comunità. E le comunità non si blindano: si rispettano!”

27 Ottobre 2025