Quei tre zaini di emergenza per i trasporti secondari “racchiudono” tutta la generosità della sig.ra Rosella Diletti che li ha voluti donare al reparto di Anestesia-Rianimazione dell’ospedale Murri di Fermo. Ieri la consegna direttamente in reparto.
“Questa mia donazione – le parole di Rosella Diletti – vuole essere un gesto di riconoscenza nei confronti del personale del reparto dove ho avuto mia madre ricoverata a seguito di un’emorragia cerebrale. Tutto il personale, non solo con lei ma anche con noi familiari e nonostante il momento critico che stavamo vivendo, è sempre stato oltre che altamente professionale anche di una profonda umanità. Questo mio gesto va oltre le parole di encomio che abbiamo già rivolto alla Rianimazione. Vuole lasciare un segno tangibile e concreto della mia riconoscenza nei loro confronti, così come ha fatto mia madre che ha donato fegato e reni”.
Per il dr. Vesprini la donazione è una “testimonianza del senso di gratitudine per l’umanità dei nostri professionisti, che fa bene al cuore di tutti noi. Riscoprire la gratitudine è un tassello fondamentale nella valorizzazione della dignità umana”.
“Ringrazio la sig.ra Diletti e tutto il mio team – il punto del dr. Elisei – la donazione è il frutto di un gesto spontaneo e non scontato. Un riconoscimento al personale medico ma soprattutto a quello infermieristico, sempre al fianco del paziente e dei familiari. Oggi la Terapia intensiva va proprio in questa direzione, ossia quella di avvicinare quanto più possibile i familiari alle persone ricoverate. Credo che questa, soprattutto grazie all’impagabile valore dei nostri infermieri e del personale ausiliario, sia una strategia vincente”.
La consegna degli zaini è stata occasione anche per parlare dell’importanza della donazione di organi come è stato nel caso della mamma di Rosella Diletti: “Le donazioni di organi – le parole del dr. Luca Polci – sono un gesto di enorme generosità da parte dei pazienti che hanno espresso il loro consenso mentre erano ancora in vita. Ma quando questo non è stato manifestato, e si arriva comunque alla donazione, il grazie va ai familiari. Elemento da non sottovalutare”. “Con la donazione si dà vita a un percorso infinito che va oltre il lutto – ha aggiunto il dr. Giampiero Bagalini, responsabile della Terapia intensiva – ed è meravigliosa l’idea che si possa fare qualcosa di così importante per gli altri in un mondo troppo concentrato sull’Io”










