Ascanio Celestini chiude il primo anno della scuola Jack London con “le forme del narrare”
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Ascanio Celestini chiude il primo anno della scuola Jack London con “le forme del narrare”

Ascanio Celestini ha chiuso il primo anno della scuola di reportage_Jack London_ con “Le forme del narrare”, un dialogo con Angelo Ferracuti sull’arte più antica e più difficile del mondo: lasciare le nostre storie agli altri e per gli altri.
L’ultima lezione del primo anno della scuola che coraggiosamente ha tenuto fede agli impegni coi suoi iscritti e coi suoi obiettivi, formando nuovi reporter che saranno impegnati attivamente nel mondo del giornalismo, delle aziende e del sociale a partire già da quest’anno.
L’evento si è svolto venerdì 26 febbraio, a porte chiuse, alla Sala del Mappamondo di Fermo, ma sarà disponibile integralmente, in differita sui canali social della scuola e sulla pagina Facebook di Visit Fermo e del Teatro dell’Aquila di Fermo, a partire da MARTEDÌ 2 MARZO.

“Avremmo voluto che quest’ultima lezione fosse stata aperta al pubblico, ma siamo nati in un anno di tempesta, e abbiamo capito che come le ginestre di queste parti è più prezioso germogliare nonostante la tempesta, che aspettare e basta” dice ANGELO FERRACUTI, FONDATORE DELLA SCUOLA INSIEME AL FOTOGRAFO GIOVANNI MARROZZINI. “Per questo, dal dispiacere di non poter condividere in teatro un incontro così importante, è nata l’idea di farlo ugualmente, mettendo online la lezione che sarà interamente visibile sui nostri canali e su quelli del comune a partire da martedì 2 marzo, per sempre”.

“Siamo stati onorati – afferma L’ASSESSORE ALLA CULTURA MICOL LANZIDEI – di aver ospitato nella nostra città l’artista Ascanio Calestini, che nella Sala del Mappamondo ha conversato sulle forme del narrare con Angelo Ferracuti, che ringrazio insieme a Giovanni Marrozzini, chiudendo in bellezza il primo anno della scuola Jack London. Scuola che, nonostante il periodo che stiamo attraversando, ha riscosso successo, partecipazione e apprezzamento per una proposta coinvolgente e appassionante, che verrà sicuramente ripetuta per la sua alta valenza
culturale e per la sua qualità”.

1 Marzo 2021