Kultura&Musika, Video

Kultura & Musika con Lucio Doria e Daniele Falconi

 

Nonnu Filì: Curriculum

Curriculum artistico

Massimiliano Daniele Falconi

Nato a Porto S. Elpidio il 15-07-1957

Attualmente residente a Fermo (FM)

C.da Ete 65

Occhi castani, capelli castani, altezza 1,76 m.

Taglie: pantaloni: 46 – camicia: L – scarpe: 44

Hobby: Scherma, arti marziali ed equitazione.

• Formazione: Corso biennale di qualifica professionale per Attori, organizzato dalla Regione Marche con qualifica professionale di Attore con la votazione di 98/100.

• Cinema: 2000/01 “L’ultima Vita” un film di Gabriele Felici distribuito per l’Action Film.

• Televisione: 1999 “La 15° Epistola” con la regia di Josè Maria Sanchez e la sceneggiatura di Robert F. Jordan, distribuito dalla Titanus.

• Teatro: dal 1981 ad oggi ho partecipato a diversi lavori teatrali sia in lingua che in vernacolo come per esempio: “Lu Pappagallu” di Silvana Fratalocchi, “Li Tre Jorni della Merla” di Massimo Mezzanotte, “Quassù a Due Passi dal Cielo” di Massimo Mezzanotte, “L’Abataccio” di Massimo Di Bonaventura (tratto da una storia vera accaduta nel 1847), “L’uomo dal Fiore in Bocca” di Pirandello nel ruolo dell’avventore, “Cecè” di Pirandello nel ruolo di Squadriglia, “La Giara” di Pirandello nel ruolo di Mpari pè.

Nonno Filì

Dalla commedia “Lu Pappagallu” ho estrapolato la figura di un vecchietto che ho chiamato Nonno Filì, facendolo conoscere alla gente tramite piazze e teatri.

Per perfezionare il personaggio, visto il suo successo, sono andato per qualche giorno in una casa di riposo ad osservare il comportamento degli anziani.

Dopo il perfezionamento ho riscosso vari premi come miglior Cabarettista. In alcune manifestazioni Nonno Filì ha lavorato al fianco di personaggi dello spettacolo quali Tosca D’Aquino, Andrea Agresti (delle Iene), Simona Borioni, Emanuela Aureli ecc.

Nel 2004, nel comune di Occhiobello (FE) ho girato un corto con la regia di Ferdinando De Laurentis.

LUCIO DORIA scrittore 

Lucio Doria è un attento spettatore della vita e del mondo, dei quali coglie l’essenza più vera. Ne è spettatore e interprete principale, perché i suoi versi rivelano le immagini e lasciano trasparire le emozioni. La sua poesia descrive l’amore, la passione, la solitudine, la paura, la gioia, la morte e rivela una profonda conoscenza dell’animo umano. Egli traduce in versi le emozioni e le sensazioni più profonde, proprie o altrui. La sua poesia ci lascia scoprire che gli scritti hanno un suono, dolce e armonioso in alcuni casi, violento e potente in altri ed evocano immagini e tonfi al cuore. Leggendo “Nel nome di nessuno” si avverte distintamente il suono della musica e dei mitragliatori, si vivono gli attimi di terrore, si sente la forza scemare e il respiro affievolire prima della morte. È impossibile non sentire su di sé la disperazione e la paura del futuro del “migrante” o il timore dell’abbandono dell’innamorato, o, infine, la paura della morte di “Prima del lungo viaggio”. L’uomo vive anche di sogni e di desideri, di speranza e del timore legato all’incognita del futuro e anche questi egli fa suoi per trasfonderli in versi semplici, sobri ed eleganti. Lucio Doria si svela un abile utilizzatore delle parole, che avvicina l’una all’altra con grande naturalezza, ma con scientifica precisione, riuscendo a creare ritmo, pathos e immagini. In primo piano, ci sono sempre gli interrogativi che l’uomo, da sempre, pone a sé stesso e che hanno condotto i filosofi, nel corso del tempo, a ragionare della caducità delle cose e dell’esistenza. Lucio Doria ci ricorda che ciò che siamo e quanto abbiamo faticosamente costruito è destinato ad avere un termine. Questa è la nostra più grande disperazione e anche la sola circostanza che ci è impedito di contrastare. L’essere umano è, però, pensiero e fa parte della sua natura tormentarsi per tentare di dare una spiegazione al fatto di dover abbandonare ciò che ha vissuto, amato e costruito. I suoi sono i messaggi dell’uomo che, per sua natura, ha deciso di non arrendersi e di lottare anche di fronte all’ineluttabile.

dott.ssa Maria Grazia Mei

4 Gennaio 2017