Minori

Simona Cintio. Ovvero una pedalata per Santiago de Compostela.

900 chilometri. Dai Pirenei francesi a Santiago de Compostela in Spagna. In 14 giorni. Due settimane di pedalata.

È l’impresa ciclistica che Simona Cintio compirà a luglio prossimo. Un sogno che sta per essere coronato. Un progetto accarezzato sin da ragazzina. Che va raccontato dall’inizio.

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Simona oggi è insegnante nelle scuole medie inferiori di Grottazzolina, Montegiorgio e Capodarco. È sposata con Ferdinando Sabbatini, è madre di Vittorio e Maddalena. Risiede a Ponzano di Fermo dopo aver abitato per ventisei anni a Grottazzolina.

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Proprio a Grottazzolina nasce la sua passione per le biciclette. La sua casa si trovava in via Fonte Carrà. Dalla finestra di casa scorgeva il sig. Mario Traini a quel tempo presidente della società ciclistica “Mario Pupilli”, la più vecchia (era stata costituita nel 1947) aggregazione sportiva delle due ruote nell’allora provincia di Ascoli Piceno. In verità fu nonno Guerriero, già bersagliere nella Seconda guerra mondiale, a determinare la scelta sportiva della nipotina. Alla festa di Comunione le regalò una fiammante bicicletta “Graziella”. E così Simona, che è stata sempre amante della libertà («ciclismo è libertà»), iniziò a scorrazzare verso Tenna, in lungo e in largo, inforcando la sua due ruote.

«Partivo in bicicletta dopo pranzo, portavo la merenda e sparivo nella campagna» dice oggi la simpatica e decisa prof. Qualche anno dopo, a 17 anni, con i risparmi, che erano le elargizione del solito nonno bersagliere, Simona acquista una bici da passeggio che «pesava quanto un uomo morto» scherza. Iniziano le uscite per Fermo, Monte Giberto, Porto San Giorgio. Sempre in solitaria. Nel frattempo, Simona ogni luglio seguiva in tv il Tour de France. A 25 anni, la svolta: l’acquisto di una bici da ciclo-turismo con borse laterali. Quelle borse che pensava già di riempire con le “patenti” e i ricordi di Santiago.

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Poi arriva il matrimonio, la gravidanza, il primo figlio.

Ma la svolta sportiva vera e propria giunge a 28 anni quando, accusando dolori alla schiena, il fisiatra le consiglia di andare… in bici. Magari una bici da corsa. Detto e fatto. E pedalato.

E siamo all’oggi. 40 giorni fa, tornata a casa da una escursione ciclistica sulla neve, riceve una telefonata. È di una collega di Petritoli: Raffaela Basili. «Sono Raffaela, non mi conosci, io sì. So che vai in bici. Perché non tentiamo la strada per Santiago?».

Le borse tornano in mente, con le “patenti” e gli oggetti del Cammino compostelliano. «Certo che sì» è la risposta. Ed iniziano gli allenamenti: ogni giovedì su e giù per la Terra di Marca. Pensando ai suoi studenti, alle canzoni che le piacciono, alla chitarra che suona, a Caravaggio che ama. E un po’ anche alla cucina… ma non tanto.

La Scheda:

Simona Cintio è nata a Petritoli il 7 dicembre del 1968:«Sagittario pieno di libertà». Diplomata all’ITI Montani di Fermo, ha conseguito il diploma di magistero (laurea) all’Istituto di Scienze Religiose a Fermo. Insegna religione.

Ama la musica sinfonica, le Romanze delle opere liriche, suona chitarra e tastiera da autodidatta. Ha cantato nelle Corali di Ponzano di Fermo, Montegiberto e Ortezzano. È appassionata di Storia dell’Arte, in modo speciale del Caravaggio («quante cose dicono i suoi chiaro-scuri, la sua luce!») da cui prende spunto per le lezioni. Seconda ai campionati italiani 2016 di mountain bike, è campionessa regionale di ciclocross.

di  Adolfo Leoni

26 Febbraio 2017