Minori

“Minori… per modo di dire”. Angelo Tuccini e le sue Cuccagne

Nei prossimi giorni – o già da oggi – sulla vetrina de La Bottega della Cuccagna, in piazzetta a Fermo, potremo leggere la scritta: «La vita è troppo breve per mangiare e bere male».

Angelo

Tirate le conseguenze!, fa capire Angelo Tuccini l’ispiratore: cioè mangiate e bevete bene, tenete alla salute e alla gioia di vivere! Riecheggia un antico detto dialettale: «Quanno lu corpu sta ve’ l’anama canta», l’anima canta quando il corpo è in forma.

Il sig. Angelo è un montanaro massiccio. Barba nera e occhi mobilissimi. È lui l’ideatore delle Botteghe della Cuccagna. Scriviamo al plurale perché le Botteghe oltre che a Fermo sono state aperte ad Amandola e Montemonaco. A gestirle pensa sua moglie: la gentile signora Cinzia. A febbraio, una Bottega aprirà a San Benedetto del Tronto. Nei prossimi mesi, se tutto andrà per il verso giusto, anche zona Duomo a Milano ne avrà una che «racconterà» le bontà della Terra di Marca.

Entri dentro e non ti trovi in un negozio qualunque di generi alimentari, ma in una boutique del gusto. I prodotti arrivano dalla montagna: il pane (con il lievito madre) da Amandola, la ciambella di mosto da Caldarola, il miele da Montefortino, il vino dalle piccole/grandi aziende del nostro territorio, la pasta da Montefortino ed oltre, i salumi da Norcia e da Montemonaco.

Angelo si considera un montanaro vero, uno degli ultimi. Risiede a Isola San Biagio di Montemonaco. Anche lui ha risentito del terremoto: casa con problemi, roulotte per le notti.

A Isola San Biagio tira avanti l’azienda agricola Tuccini che fu del padre Sabatino. Ora produce lenticchie, farro, grani antichi. Angelo è esperto di tartufi. Ce li ha, li vende nelle sue botteghe.

Ma com’è la situazione oggi dopo il terremoto? «È dura, ma tiriamo dritti. Ad Amandola vendevamo soprattutto ai turisti, agli stranieri…». I puntini di sospensione fanno capire molto.

Poi aggiunge: «Ma la montagna non tradisce, la montagna è vita». Che significa: andiamo avanti, a Pasqua riapriamo il Rifugio della Sibilla.

Eh sì, perché il notissimo rifugio lo gestisce la sua signora dal 2002, prendendo per la gola ambasciatori, consoli, importanti personaggi dello spettacolo e della cultura che risalgono la montagna e gustano «gli gnocchetti con i còrbini e quelli con cacio e pepe di Cinzia». Un voluminoso libro raccoglie gli entusiastici giudizi. Da leggere!

Angelo propone anche il Festival della Sibilla. La terza edizione è saltata per il sisma. La quarta è in preparazione. Tra i protagonisti ci sono i monaci buddisti. Il Montanaro ha iniziato ad amarli dopo l’invasione cinese del Tibet e la strage di piazza Tien An Men.

Dell’Ente Parco che dice? Dice che oltre agli animali dovrebbe rimettere anche gli uomini: una politica per ricostruire le comunità.

15 Gennaio 2017